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Secolo XV

Letteratura


La Canzone per la presa di Pancalieri (1410) di autore anonimo conservata nell'Archivio di Stato della città di Torino è la cronaca accurata di una vittoria sabauda: la presa da parte di Luigi di Savoia principe di Morea del castello di Pancalieri, alla frontiera tra le terre dei Savoia e quelle del Marchese di Saluzzo.
Vi appare per la prima volta in iscritto il nome
Peamont, in luogo dei latini Pedemontium o Pedemontis.

Altro documento importante conservato presso l'Archivio di Stato di Torino è la
Sentenza di Rivalta (1446), pronunciata dall'abate del Monastero del luogo e relativa allo scioglimento di una promessa di matrimonio.

Il documento attesta come la lingua piemontese prendesse a sostituire il latino anche nei documenti ufficiali.

Sono ancora da citare di questo secolo:

I
Testi Carmagnolesi (1400), conservati presso la Biblioteca nazionale di Torino
Le
Recomandaciones, orazioni in piemontese e italiano presenti nel Laudari ‘d Salusse
La complenta ‘d Turin (1427), composizione in versi, in un codice della Biblioteca reale di Torino

La presa di Pancalieri
Torino ?, 1410. Archivio di Stato della Città di Torino, Anno 1410 (vol. 51, fol. 138 v.). Ed Bollati e Manno. Documenti inediti in antico dialetto piemontese.
Arch. Stor. Ital., s. IV, t. II, p. 379.

 


Nota que lo castel de Panchaler
Que tuyt temp era fronter
E de tute malnestay fontana;
per mantenir la bauzana
e al pays de Peamont trater dermage,
gli segnour de chel castel n’avén lor corage.
Ore lo bon princi de la Morea, Loys,
gli à descazà e honorevolment conquys;
que o gl'à sò host fermà
e tut entorn environà
de gent de pe e de gent d’arme,
unt eren trey coglart e quatre bombarde.


Ma per la vertuy de Madona Luysa
chel castel ha cambià devysa,
sì que l'an mille CCCCX, circa le XXII hore,
lo mercol, ady vint nof de ottovre,
chigl del castel se son rendù
e ala marcy del dit princi se son metù,
que gli a dedintre soe gent mandà
e la soa bandera sussa lo castel àn butà,
la qual n'à la banda biova traversa,
en criant aute vox: «Viva lo princi a part versa».
Al qual Dee per la soa bontà
Longament dea vitoria e bona santà. Amen.

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